Architettura rurale. La memoria del paese (2025)

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Architettura rurale: la memoria del paese. Book of Abstracts

maria vitiello, beatrice messeri

Icomos Italia, 2022

EDIFICI E STRUTTURE RURALI - ARCHITETTURA E AMBIENTI RURALI - ARCHITETTURE RURALI E XX SECOLO - PROGRESSI NELLA RICERCA SULL’ARCHITETTURA RURALE - CONSERVAZIONE E RESTAURO DELL’ARCHITETTURA RURALE - PAESAGGI RURALI E ITINERARI CULTURALI - ISTRUZIONE E ADVOCACY - PATRIMONIO RURALE: RISCHIO E VULNERABILITÀ - CURA DA E PER LE COMUNITÀ

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Case fortificate dimenticate. L’architettura rurale sommese tra pianificazione urbana e cancellazione della memoria storica locale

Annamaria Ragosta

Architettura rurale. La memoria del Paese, 2024

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Martín Domingo, L. and Camiz, A. (2024) Spanish Rural Architecture: a Lagar in the Ribera del Duero Wine Region for a Real Project Based Learning (PBL) Experiment

Alessandro Camiz, Ph.D.

B. Messeri, M. Casanova, V. Cinieri, F. Pompejano, M. Vitiello (eds.) Rural Architecture. The Memory of the Country (Proceedings of the International Conference, ICOMOS Italy National Scientific Committee CIAV, 21-22 May 2022), 2024

Rural areas across Europe have experienced a strong depopulation in recent decades (ESPON, 2017). As a result, a large number of rural architectures are in a state of deterioration and many rural areas are at risk of losing their character. At the same time, climate change and its related challenges, highlighted during the last COP26 in Glasgow, is forcing many industries and operating sectors to change their practices; among them is architecture, which can use restoration as one of the ways to reduce the carbon footprint of the construction sector. This research proposes to apply a Project Based Learning (PBL), an active technique used by the University of Aalborg in Denmark since its establishment in 1974 (AAU, 2022). The aim of the research is to define an innovative conceptual model that uses PBL to carry out interdisciplinary restoration projects that bring abandoned architectures within rural areas back to life. The conceptual model was tested on the restoration of an 18th century wine press in the Spanish wine region of Ribera del Duero. The Spanish Lagar de vino (wine press building) shows its own typological characteristics (Ibáñez & Vicente, 2014) that can be compared with similar buildings in the Mediterranean area. A digital photogrammetric survey based on Structure from Motion (SfM) technology of a Lagar in Fuentelisendo Burgos, is the premise for the correct interpretation and the interdisciplinary approach to its restoration, valorization and adaptive reuse, within a European network of similar case studies (Carlotti et al., 2017).

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MINIMALIA Architettura sacra nel paesaggio rurale dell'Emilia

Lea Manzi

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La Masseria Lo Parco a Frigento: un borgo rurale in un paesaggio ad alto rischio sismico/Masseria Lo Parco in Frigento: a rural village in an high seismic risk landascape.

giovanna ceniccola

in R. Picone, V. Russo (a cura di), L' arte del costruire in Campania tra restauro e sicurezza strutturale/Construction art in Campania between restoration and structural safety, Clean, Napoli, 2017

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Espressioni del ruralismo nell'architettura italiana del Secondo Dopoguerra. Giuseppe Spatrisano e il villaggio turistico "Le Rocce" di Taormina (1954-1959)

Roberta Latteo

2016

La ricerca si colloca all'interno di un arco temporale riguardante un trentennio della storia dell'architettura italiana, e ha lo scopo di indagare le differenti manifestazioni del ruralismo in architettura, ricercandone motivazioni e modalità di appropriazione da parte degli architetti tramite un'analisi condotta su un'ampia casistica di manufatti architettonici distinti per categoria e area geografica. Dopo aver inquadrato questo complesso contesto culturale, anche considerandone i contributi culturali più vasti, politici, sociali ed economici e l'essenziale apporto costituito dai precedenti studi dei geografi sul tema, come necessaria base per il successivo sviluppo della ricerca, l'analisi analitica del villaggio turistico "Le Rocce" (1954-59) di Taormina di Giuseppe Spatrisano (1899-1985), costituisce il mezzo attraverso cui s'intende approfondire l'uso e osservare la manifestazione di un linguaggio rurale, anche in riferimento allo spe...

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Paesaggio e forma dei luoghi: i maggenghi. G. Azzoni. Comunicazione a: Architettura rurale: la memoria del Paese conferenza internazionale 21-22 maggio 2022 ICOMOS ITALIA comitato scientifico nazionale architettura vernacolare CHAIR CO-CHAIR. 22-23 maggio 2022.

Giorgio Azzoni

L’osservazione e lo studio dei sistemi di gestione dei maggenghi e delle forme, dei materiali e delle tecniche costruttive dei loro edifici dimostrano, infatti, come uno sfruttamento ponderato delle risorse naturali abbia determinato quei valori ambientali e paesaggistici che rendono il nostro Paese una regione esemplare. L’architettura dei maggenghi è testimonianza dell’organizzazione territoriale che ha permesso ai contadini-allevatori, abitanti della montagna, di vivere generando nuova vita. Essa esprime una forma dell’abitare radicata e di relazione in cui l’uomo persegue l’adattamento nella corrispondenza con la natura, poiché la sua sopravvivenza dipende dalla capacità di sfruttarne le risorse senza esaurirle. L’analisi degli edifici rurali dei maggenghi non può, pertanto, prescindere dal rapporto indissolubile che legava uomini, attività e territorio, poiché essi sono significativi non solo in quanto manufatti, da indagare secondo i criteri dell’analisi architettonica, ma anche, e soprattutto, come oggetti di cultura materiale.

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La Baia di Napoli STRATEGIE INTEGRATE PER LA CONSERVAZIONE E LA FRUIZIONE DEL PAESAGGIO CULTURALE a cura di

mariarosaria villani

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I materiali da costruzione della tradizione nella proposta di una nuova schedatura

maurizio gomez

Montjovet. Caso studio per un modello di schedatura dei borghi alpini, 2004

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Montjovet. Caso-studio per un modello di schedatura dei borghi alpini. A cura di Chiara Devoti

Chiara Devoti

L’Atelier territoriale “Aosta” della Scuola di Specializzazione del Politecnico di Torino può vantare un’esperienza più che decennale sul territorio valdostano e una notevole casistica di dati derivanti dallo studio delle strutture e dell’architettura dei borghi alpini, casistica che ha reso più che evidente la necessità di dotarsi di adeguati strumenti di schedatura e catalogazione, che consentissero di rendere confrontabili i dati acquisiti, trasmissibili e soprattutto interrelabili, superando l’estrema frammentarietà dei modelli finora a disposizione. La proposta di una nuova scheda di borgo risponde, quindi, a una specifica esigenza sentita dalla Scuola come dallo stesso servizio Catalogo della Regione Autonoma Valle d’Aosta, con cui l’Atelier territoriale operante in Valle da tempo intrattiene rapporti di stretta collaborazione. Si tratta, infatti, di un modello di scheda volto a superare il divario evidente di scala tra la scheda “A” e quella territoriale, pensato per inglobare e integrare anche tipi di catalogazione da anni applicati dallo stesso Ufficio Catalogo, per esempio per l’analisi dei percorsi montani, dei sentieri e della cosiddetta architettura minore o rurale. Alla base della sperimentazione si colloca anche la consapevolezza che “la definizione delle unità territoriali è tema ancora in attesa di adeguata soluzione” anche a livello nazionale così come “l’articolazione della scheda di borgo trae origine dalla considerazione che un borgo non è un insieme di elementi edilizi e abitativi che costituiscono episodi singoli, bensì un’unità territoriale complessa” che dalla stessa natura del territorio sul quale si colloca deriva molti dei suoi connotati caratterizzanti. L’area sulla quale si è incentrata la sperimentazione della nuova proposta di scheda, Montjovet Bourg, nella bassa Valle d'Aosta, è delle più interessanti, tanto per la conformazione orografica, stretta tra la Dora da un lato e la rupe scoscesa su cui si innalza il castello, ritratta con i caratteri di un orrido pittoresco da tanti viaggiatori, primo fra tutti William Brockedon, tanto per le vicende storiche che alla stessa condizione, così prossima alle "claustræ Augustenses" (tradizionalmente fatte coincidere con la stretta di Bard) devono la loro rilevanza nel panorama dell’intera regione. Volume miscellaneo (di cui l'autore è curatore) a taglio fortemente interdisciplinare.

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Author: Velia Krajcik

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